I ragazzi, per definizione nativi digitali, sono perennemente iper-connessi. Leggere i dati ci dà l’esatta percezione del fenomeno. Il 98% degli adolescenti possiede uno smartphone personale a partire dai 10 anni, mentre 3 su 10 ne hanno utilizzato uno, a partire dai 2 anni, con libero acceso a internet e alle applicazioni del telefono. Invece l’apertura del primo profilo social di solito avviene intorno ai 9 anni. Attualmente gli esperti hanno registrato un nuovo allarmante rischio, lo vamping, che consiste nel trascorrere, come “vampiri”, parte della notte sui social. Molti ragazzi affermano di rimanere spesso svegli fino all’alba a chattare e giocare on line con gli amici o con i fidanzatini o di svegliarsi per leggere notifiche e messaggi. Si tratta ormai di una vera e propria patologia che ha un nome ben preciso, “FOMO” (Fear of Missing Out) o paura di essere tagliati fuori. Comportamenti che vanno ad influenzare negativamente la qualità del sonno e quindi della vita con gravi conseguenze sull’organismo. Difficoltà di concentrazione, deficit di attenzione, scarso rendimento scolastico, insorgenza di stati ansiosi con compromissione dell’umore e aggressività sono solo alcuni degli aspetti negativi dello vamping. Dunque, ai genitori e a chi ha responsabilità anche indirette sulla crescita psicofisica dei ragazzi massima attenzione.