La cicogna, volatile elegante, sinuosa e amichevole è il simbolo dell’Alsazia. La leggenda del Kindelsbrunnen (“fontana dei bambini”) narra che nelle acque di un laghetto situato ai piedi della maestosa Cattedrale di Strasburgo si trovano le anime di tutti i bambini che devono venire al mondo nella bella città. Il guardiano delle anime è un gentile gnomo che naviga sul lago in una barca d’argento e pesca con una retina d’oro le anime dei bimbi per affidarle alle cicogne che le depositano nelle culle dei futuri genitori (senza dimenticare di recuperare gli zuccherini che essi lasciano, come segno di ringraziamento, sui davanzali delle finestre). Ancora si narra che il buon Dio, al termine della creazione dell’universo, si diverte a passeggiare tra i giardini dell’Eden per poter ammirare le opere a cui ha dato vita. Spesso, Egli si affaccia da un “balcone” da cui può osservare l’universo sottostante. Un giorno, il suo sguardo si sofferma su una regione particolarmente vivace, dove il buon vino, la buona cucina e la dolcezza di vivere regnano sovrani fra castelli e villaggi colorati, valli fiorite e chiesette dal campanile che punta verso l’alto. Per completare l’opera decide di prendere i petali dei fiori di ciliegio e lanciarli nell’aria mite della stagione con l’auspicio della creazione di magnifici uccelli dal colore bianco come la neve e simbolo della primavera: spuntano, così, le cicogne, luminose e candide. Il becco e le zampe prendono il colore arancio del sole al tramonto. Dio, chiamandole a sé chiede loro di essere annunciatrici e messaggere di questa stagione piena di speranza e chiede di lasciare l’Alsazia ed i paesi del Nord nella stagione autunnale, per recarsi verso terre più miti e ritornarvi in inverno a rallegrare bambini e villaggi costruendo nidi sulle loro case. Così le cicogne, sin dalla notte dei tempi, fanno avanti e indietro portando speranza, pace e fortuna. Un giorno, ritornando dai paesi caldi, le cicogne ritrovano un’Alsazia martoriata dalle guerre ed in un bagno di sangue. Si recano indignate da Dio chiedendo di portare il lutto ma Lui spiega che gli uomini possiedono il libero arbitrio e purtroppo sono condotti a fare cose anche orribili. Pertanto si rifiuta di tingerle di nero ma permette loro di immergere la punta delle ali nel nero della tristezza. Ad oggi, esse portano ancora il segno di questo evento (bianche con le ali nere in punta) ma sono sempre considerate un portafortuna, simbolo di fertilità, speranza e pace. Si dice che quando una cicogna costruisce il proprio nido sul tetto di una casa, gli eletti avranno tanta felicità, ricchezza, salute e benedizione. Di qui il famoso detto: Quand les cigognes sont là, le monde est en bon état (“Quando ci sono le cicogne il mondo è felice”). Inoltre, se una cicogna va incontro ad una giovane ragazza, essa presto troverà il tanto atteso principe azzurro con il quale costruirà il nido nuziale. Per terminare in bellezza, ecco la filastrocca alsaziana, datata 1840, che descrive già la cicogna nel suo importante ruolo di portatrice di bebè.
“Cicogna, cicogna alzati,
Porta alla mamma un grazioso bambino,
uno che piange, uno che ride,
uno che fa pipi nel vasino,
Cicogna, cicogna alzati,
portami dei panini dolci,
uno per te, uno per me
e neanche uno per i bambini monelli.”