Abiti di donne violentate in mostra al Museo Civico Romanazzi Carducci di Putignano come risposta allo stereotipo “Ti hanno violentato, ok, ma com’eri vestita?”. Banale e volgare come tutte le “frasi fatte”, e perché no, espressione di pochezza culturale e di una certa incapacità relazionale, il fraseggio è diventato, purtroppo, proemio o conclusione di notizie di stupro e violenza sulle donne. Per 10 giorni, dal 20 al 30 aprile, attraverso gli abiti indossati al momento dello stupro, con le loro storie di sofferenza, 17 donne, solleveranno i veli di una insopportabile indifferenza. Il progetto, introdotto in Italia dall’Associazione Libere Sinergie, nasce nel 2013 da un’idea di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert, responsabile del Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas. In Puglia l’iniziativa è giunta per l’impegno di Rosangela Paparella e dell’APS Sud Est Donne ed è stata introdotta a Putignano, all’interno del programma di sensibilizzazione Antiviolenza Gemma, dal Centro antiviolenza Andromeda, dall’Ambito Territoriale e dallo stesso Comune di Putignano. Ad inaugurare la mostra il sindaco Domenico Giannandrea, a cui faranno seguito i saluti di Gianluca Miano, Assessore ai Servizi Sociali, di Emanuela Elba, Assessora alla Cultura, di Domenico Mastrangelo, Dirigente I Area, di Giulia Lacitignola, Coordinatrice Ufficio di Piano dell’Ambito di Putignano e di Pamela Giotta, Assistente Sociale del Comune. Interverrà Angela Lacitignola, Presidente Sud Est Donne e coordinatrice del Centro Antiviolenza Andromeda, e Rosy Paparella, Consulente CAV Sud Est Donne. Martedì 30, la mostra si concluderà con un convegno, previsto per le ore 18, presso la sala consiliare del Comune di Putignano.
La mostra è a ingresso libero e visitabile nei seguenti orari:
(Lun.- ven. dalle 9 alle 13; sab. – dom. dalle 10 alle 13; dalle 17 alle 20).
Per info o per prenotare le visite con studenti delle scuole superiori: +39 3296658408