Fu Freud, fine ‘800, a parlare di complesso di Edipo. Un contorto ma naturale sistema evolutivo che i maschietti elaborano in età infantile sotto forma di confronto /scontro verso il genitore dello stesso sesso. Stessa cosa per le bambine. In questo caso però fu Jung a parlarne e, facendo riferimento come Freud alla mitologia greca, definì il complicato processo infantile, complesso di Elettra. Ma cos’è il complesso di Elettra e soprattutto quali sono i segni che lo contraddistinguono? Sicuramente, anche qui, il confronto / scontro è il più importante. Quando la bambina entra in quello stato di costante e sfibrante competizione con la madre, quando cerca di attirare le attenzioni del padre escludendo la madre, allora possiamo parlare di complesso di Elettra. Una fase delicata che va dai 3 ai 6 anni, in cui le bambine, cercando la propria autoaffermazione e identificazione sessuale, attivano inconsapevolmente un conflitto con la mamma. Tutto ciò potrebbe rientrare (e spiegare) anche il famoso concetto adulto di “Principe azzurro”. Ovverosia quella ricerca, a volte affannosa, di un modello paterno ‘idealizzato’ come riferimento unico e assoluto. Un’immagine quasi sempre fuorviante e lontana dalla realtà che la bambina, ricercherà in ogni relazione adulta.