FRASI E DETTI IDIOMATICI – “Avere la coda di paglia!”

Sabrina Linsalata
Sabrina Linsalata

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle origini storiche e degli aneddoti che si celano dietro le espressioni idiomatiche di uso  quotidiano. L’espressione ‘Avere la coda di paglia’ indica la situazione psicologica di chi non ha la coscienza tranquilla e, di conseguenza, teme di essere scoperto, si allarma alla prima allusione sfavorevole, si discolpa senza essere stato accusato, reagisce d’impulso a critiche o osservazioni. La spiegazione tradizionale è quella data da Costantino Arlia (in Voci e maniere di lingua viva, Milano, P. Carrara, 1895), tratta da Fanfani e ripresa poi in molti dizionari etimologici, che fa risalire l’espressione alla favola di Esopo. Un giorno,  una volpe rimase con la coda incastrata in una tagliola; riuscì a liberarsi e a fuggire ma, per farlo, perse gran parte della sua bella coda. Avendo vergogna di farsi vedere in giro con quel brutto mozzicone si industriò a prepararsi  una coda di paglia. I padroni dei pollai se ne accorsero e accesero dei fuochi davanti ad ogni stia; fu così che la volpe, per paura di bruciarsi la coda, non potè più rubare le galline. Pertanto si dice che ha la coda di paglia chi non ha la coscienza a posto e vive con il timore che qualcuno noti le sue colpe o i suoi difetti. Molto più convincente la ricostruzione proposta da Ottavio Lurati (Dizionario dei modi di dire, Milano, Garzanti, 2001) che fa riferimento alla pratica medievale di umiliare gli sconfitti o i condannati attaccando loro una coda di paglia, con la quale dovevano sfilare per la città a rischio che qualcuno gliela incendiasse come gesto di ulteriore scherno. Lurati cita un episodio specifico avvenuto nel Trecento e raccontato da Galvano Fiamma nella sua cronaca intitolata “Manipulus Florum”: i prigionieri pavesi, sconfitti dai milanesi, sarebbero stati cacciati dalla città con una coda di paglia attaccata in fondo alla schiena. La locuzione inoltre rappresenta il nucleo da cui si sono formate forme proverbiali, come il toscano ,”chi ha la coda di paglia, ha sempre paura che gli pigli fuoco” (proverbio registrato dal Giusti) o il pavese “chi gh’a la cua d paia, l gh’a pagüra che la gh brüsa”. L’espressione trova corrispondenza in lingua francese : “avoir une queue de paille” ed in lingua inglese: “to obtain the straw tail”.

 

 

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da Redazione

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