I No-vax al Ministero, “Più informazione e meno obblighi”

“No-vax” è il nome che identifica tutti coloro, perlopiù genitori, che dal 2017 scendono in piazza per manifestare il disappunto contro l’obbligo ministeriale di introdurre le vaccinazioni tra i requisiti per frequentare gli asili nido e le scuole materne, pubbliche o private (legge n. 119/2017). I genitori, sotto lo slogan “Libera scelta” non gradiscono l’imposizione del Ministero della Salute e del MIUR alle vaccinazioni, definendo l’azione legislativa, coercitiva. Essi sostengono che non sia necessario ricorrere all’uso dei vaccini, in assenza di reali allarmismi epidemiologici. I più estremisti poi, si oppongono all’uso, poiché ritengono pericolosi gli effetti collaterali permanenti. Ad aggravare la posizione della legge, per i protestanti, vi è il fatto che questa limita il potere decisionale di un genitore verso il figlio, mettendone in discussione la patria potestà, fino a negarne l’istruzione. In alternativa i No-vax chiedono allo Stato un impegno nella realizzazione di una campagna di informazioni sulle vaccinazioni e sui possibili effetti collaterali. Fra le fila dei “No vax” vi sono anche dei medici, una ventina circa, che non vedono di buon occhio le “vaccinazioni di massa”. Inoltre mentre nel resto dell’Italia si sono formati movimenti spontanei “No vax”, in Emilia Romagna è nato il comitato ART. 32 : Libertà e Salute. Comitato delle famiglie faentine per la libera scelta”. Il Comitato propone “una Medicina Personalizzata e Integrata, adattata al singolo e che nasce dalla conoscenza di diversi approcci terapeutici e da una reale possibilità di libera scelta di quello più appropriato. Ogni uomo, donna, bambino, bambina sono unici e diversi dagli altri e hanno bisogno che il medico scelga per ciascuno l’approccio preventivo o curativo più adatto. La salute del singolo non deve mai essere sacrificata per un presunto bene comunitario, perché il bene sociale è salvaguardato solo quando si salvaguarda il bene di ogni singolo componente della società”.

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da Redazione

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