Sono stati già eliminati 200 nidi di processionaria da giardini pubblici, di scuole, aiuole e parchi. Un attento monitoraggio, da parte del comune di Bari, per le aree di sua competenza, è iniziato puntualmente a gennaio e da un mese circa è diventato operativo in diverse zone della città.
«Gli interventi che la Multiservizi sta effettuando, sotto la supervisione del settore giardini – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso – sono costanti. Con l’aumentare delle temperature le dimensioni dei nidi, che assomigliano a batuffoli, aumentano di volume e quindi di peso, e la processionaria, caduta per terra, va a spasso. La disinfestazione è stata fatta alla scuola Don Orione del quartiere Japigia e l’attenzione è concentrata sugli istituti del San Paolo. Il fenomeno – dice ancora Galasso – a differenza del passato, è meno allarmante, perché questa annata appare meno attiva. Inoltre, approfittando dell’accordo quadro da 900mila euro per la manutenzione del verde, sono state programmate potature diffuse in viale Gandhi e via Maria Teresa di Calcutta a Poggiofranco e nella pineta di San Francesco. L’alleggerimento delle chiome è un efficace deterrente alla proliferazione della processionaria che non ha più l’habitat nel quale costruire il nido».
Ulteriori bonifiche sono state avviate anche a Catino, nel giardino “Peppino Impastato”, in piazza Capitaneo e nel giardino di via Udine a Palese, in via via Troccoli e in via Liguria al San Paolo, nel giardino di via dell’Andro a Poggiofranco, in via Maratona e nelle zone vicine allo Stadio della Vittoria. Si ricorda che i cittadini possono segnalare la presenza dei fastidiosi insetti tramite la app “BaRisolve” oppure contattando la ripartizione Ambiente. Naturalmente il Comune provvederà alla disinsettazione delle aree di sua competenza, mentre, privati cittadini, proprietari di ville con giardino e condominii circondati da aree verdi, dovranno affidarsi privatamente ad aziende specializzate. I pericoli della processionaria provengono soprattutto dalla sostanza urticante contenuta nella sottile peluria che ricopre il corpo del bruco. Se toccata, può provocare arrossamenti, dermatiti, gonfiori, bruciori, prurito e bolle. Quindi grande attenzione ai bambini e agli animali domestici che, per ovvi motivi, vivono a più stretto contatto col suolo.