Un Rolex d’oro, 1 milione di euro e diamanti sarebbe il presunto bottino intascato dai due ex pm Antonio Savasta e Michele Nardi per “sistemare” indagini e processi tra il 2014 e il 2018 , quando erano in servizio presso il tribunale di Trani. Questo è ciò che è emerso finora dagli accertamenti disposti dalla procura di Lecce. Ora però l’inchiesta avrebbe accertato nuove imputazioni per i due ex magistrati. A parlare è Flavio D’Introno, l’imprenditore al centro delle indagini, che afferma che ai due gip sarebbero stati pagati altre 600mila euro da Paolo Tarantini, il proprietario di un’agenzia di viaggi di Corato, indagato da Savasta per evasione fiscale. Soldi che dovevano servire per bloccare le indagini a suo carico e che sarebbero poi finiti direttamente nelle tasche delle sorelle dei due magistrati. Sospesi dallo stipendio e dalle loro funzioni, Antonio Savasta ha presentato le dimissioni dall’ordine giudiziario e ha chiesto di lasciare il carcere di Lecce per i domiciliari. Mentre Nardi si trova nel carcere di Taranto e ha scelto di non fare dichiarazioni.