Ancora una volta il Teatro Petruzzelli apre le porte per accogliere gli studenti di Puglia e Basilicata alle prove generali di “Madame Butterfly” (sabato 23 febbraio la prima, ultimo appuntamento domenica 3 marzo). Il capolavoro di Puccini, diretto dalla disinvolta bacchetta del maestro Gianpaolo Bisanti, colpisce ogni generazione. Anche ieri pomeriggio, i giovani spettatori sono stati catturati dal fascino orientale di una Geisha appena quindicenne, Madame Butterfly, che grazie alla sua voce incisiva ha posto gli studenti in un religioso silenzio, catturati e commossi per circa due ore. L’empatia sprigionata dalla protagonista ha permesso a tutti di vivere il momento del corteggiamento fra Madame Butterfly e l’ufficiale Franklin Pinkerton, con trasporto e ardore. Tutti, ma davvero tutti, hanno avuto, almeno per un attimo, la possibilità di credere ancora nell’amore e nel corteggiamento come parte imprescindibile di questo. Particolarmente rapite sono state le ragazze che con il fiato trattenuto hanno partecipato all’incredulo dolore provato da Butterfly, alla presa di coscienza che il suo amato non sarebbe mai più tornato, se non per toglierle il figlio, nato dal loro rapporto ingannevole. Ma se è vero che essere Geisha è un’arte, allora Butterfly decide di esprime il suo essere Donna, attraverso l’arte del suicidio, ponendo fine alla sua vita di ragazza-abbandonata con lo stesso coltello utilizzato dal padre, suicida su invito dell’Imperatore. “Con onor muore, chi non può serbar vita con onore”. Con il suicidio Butterfly dimostra di essere una donna che si oppone al disegno opportunistico di un uomo crudele e calcolatore. Butterfly è una donna che compie scelte e decisioni autorevoli. E’ una donna padrona della sua vita ed è capace di far valere la sua dignità e quella familiare, anche a costo di rinunciare all’amore del figlio. Ma soprattutto Butterfly è una donna che ci ha insegnato l’arte del vero amore e del sacrificio che richiede la sua cura.
Iniziamo a ringraziare gli amministratori perché non si faccia di ogni erba un fascio
Ho assistito ieri alla prima dell’opera Madame Butterfly. È stato uno spettacolo eccezionale. Massima interpretazione della cantante soprano e dell’orchestra. Tanto bravi da farmi dimenticare di essere uno spettatore, ma mi è sembrato quasi di vivere con Butterfly la sua disperazione, il suo dolore. È strano come un’opera scritta un secolo fa sia così attuale, con un personaggio femminile delicato che, come oggi, viene ferito nella sua dignità ma si dimostra forte e travolgente