Finalmente, da un po’ di anni, anche la città di Bari apre le porte del suo prestigioso teatro – il Petruzzelli – all’intera cittadinanza. Ed è da circa tre anni che la casa editrice Laterza promuove cicli di lezioni-aperte affinchè tutti possano accedere al mondo accademico. Così, sul palco dell’arena, si sono avvicendati illustri docenti universitari italiani, che hanno saputo coinvolgere il pubblico presente con le loro infinite competenze. Le trattazioni sono state diverse e spaziavano dall’arte, alla storia e alla storia della musica.Tutte interessanti, perché portatrici di nuove visioni storiografiche-artistiche-letterarie. Quest’anno si è parlato de “I romanzi nel tempo”. Un argomento trattato abilmente in sei dialoghi, da storici e giornalisti, molto noti fra le accademie italiane. Una settima lezione – straordinaria – è stata inaspettatamente promossa ieri, domenica 3 febbraio, tutta dedicata alla “Storia del Mediterraneo in venti oggetti”. La lezione, tenuta dallo studioso e docente, Alessandro Vanoli e dallo storico del medioevo Amedeo Feniello, è stata arricchita dalla performance musicale di Carlo Migliorini. I relatori hanno saputo raccontare musicando, con enfasi, saggezza e armonia, la storia degli oggetti che hanno reso il Mediterraneo, un mare davvero singolare. Con voci alternate, hanno raccontato dalla storia della lanterna ad olio, alla nascita del Faro e dalla nascita della chitarra, a quella della bussola. Insomma, una pregevole ricognizione di oggetti che hanno dominato e dominano ancora questo spazio geografico, dall’indubbio valore socio-economico culturale. Anche se per un giorno, è stata un’esperienza affascinante. Ripensare, infatti, al “Mare Nostrum”, come a un luogo, sicuramente chiuso, ma proprio per questo crocevia di popoli che, sin dalla notte dei tempi, sono stati portatori del binomio, confronto-invenzione, dal quale poi, si è delineata quella che è oggi l’Europa, è un pensiero su cui dovremmo tutti riflettere..
Molto interessante