Capurso per la Memoria, la scuola “Venisti” in scena per non dimenticare

robertaIeri Venerdì 25 Gennaio, presso la Nuova Sala Bianca, a Capurso, per celebrare la Giornata della Memoria, trenta ragazzi delle classi terze della Scuola Venisti in scena col recital “1938:LA RIMOZIONE DELLA COLPA”. Si è trattato  di un laboratorio storico-teatrale, che ha preso le mosse da un testo che ho scritto e che,  con la collega Antonella Capozzi, è stato messo  in scena come momento didattico condiviso. In questo percorso siamo state coadiuvate per la parte grafica dalla Professoressa Roberta Romeo e per la parte musicale dai Professori Rossella Perrone, Francesco Capuano e Daniele Di Nanna.Il testo è nato dall’esigenza di far  confrontare i ragazzi delle classi terze con documenti storici selezionati con cura, con cui hanno prima preso confidenza, attraverso una classica lezione frontale, per poi drammatizzarne i contenuti e le scoperte fatte a proposito della cesura storica che il 1938 ha portato nella legislazione del nostro Paese.
E’ stato un modo per ricordare gli ottant’anni dalla promulgazione delle Leggi razziali del ’38  e tutto quello che essa  ha comportato,  non solo per gli ebrei italiani, ma per il popolo italiano tutto. Questo  in termini, oltre che di  vite  preziosissime perdute o  spezzate, anche di depauperamento della cultura di questo Paese che ha rimosso questa pagina della nostra Storia dalla coscienza collettiva. Agli alunni pertanto è stata affidata l’importante missione di portare  in scena  brani di documenti, pezzi di vite infrante e rimaste a mezzo, oppure faticosamente ricostruite, dopo essersi  confrontati con un mondo di diritti negati che li ha lasciati sconcertati, partendo proprio dall’odioso decreto di espulsione di studenti e docenti  da scuola.
Da quello sconcerto è nata la passione e l’impegno con cui si sono dedicati al laboratorio teatrale come mezzo a loro disposizione per far conoscere alla comunità in cui vivono quanto hanno scoperto sui documenti e agito in scena.
L’evento, aperto alla cittadinanza, che ha sfidato il pessimo tempo pur di sostenere questi storici/ attori in erba, fa parte di un più ampio progetto di Didattica della Shoah in cui tutta la Scuola Venisti è coinvolta. Il progetto “I Linguaggi della Memoria”, infatti, è stato fortemente caldeggiato dal Dirigente Scolastico Rosa Severina Tirico, mettendo in campo le professionalità dei vari docenti per calibrare, a seconda dell’età, offerte formative diversificate  che hanno come scopo l’acquisizione della Memoria come competenza di vita per una cittadinanza attiva e consapevole. Nella fattispecie la scommessa è stata quella di trasformare delle lezioni di Storia in un laboratorio didattico che diventasse oltre che spazio fisico anche luogo mentale in cui, grazie a approccio più empatico al fatto storico,  i ragazzi potessero agire per appropriarsi di contenuti complessi e percepire finalmente  l’altro in termini di somiglianza, e non solo di tolleranza, contro ogni forma di pregiudizio.
Scommessa vinta, vista la  dedizione e la costanza che gli alunni hanno mostrato nel corso dei due mesi e mezzo di lavoro e che li ha visti protagonisti, ieri, di una intensa serata di emozioni, in cui hanno magistralmente condotto la loro lezione di Storia, gestendo ansia, memoria, palcoscenico e soprattutto contenuti piuttosto inediti. Hanno infatti dimostrato, documenti storici alla mano, una tesi storiografica nuova e cioè che l’Italia non ha semplicemente seguito la legislazione razziale tedesca, ma ha creato una sua personalissima strada dell’oppressione legalizzata. Vedere questi ragazzi in scena ha riacceso le speranze che è possibile creare un presente diverso e più solidale, partendo dalla nostra memoria storica riguadagnata. Immancabile, per la buona riuscita del progetto,  il supporto della Amministrazione Comunale di Capurso, da sempre sensibile nel sostenere il mondo della Scuola nell’ampliamento delle sue offerte formative.

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Maria Teresa Radogna

2 commenti su “Capurso per la Memoria, la scuola “Venisti” in scena per non dimenticare”

  1. Grande Maria Teresa! Ancora una volta le tue parole ci hanno commosso da un lato, ma dall’altro hanno imposto l’obbligo alla riflessione.
    Saluto tutti allo stesso modo che hanno usato i ragazzi ieri sera: “buona memoria”…

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