Un gioco a squadre che si basa essenzialmente sulla velocità intuitiva dei partecipanti. Chiuse ermeticamente in una stanza o in un edificio, le squadre, composte da un minimo di 2 a un massimo di 8 persone, devono cercare (e trovare) la chiave per potersi liberare dalla prigione. L’intelligenza sta nel risolvere enigmi e collegare, tra loro, indizi presentati, in modo artato, nella trama iniziale del game. Vince la squadra che per prima guadagna l’uscita. Di per sé il gioco non è pericoloso anche se è di questi giorni la notizia di una strage di 5 giovani tutti morti in una Escape room in Polonia, a causa delle esalazioni di una stufa a gas difettosa. Il sistema di allarme non ha funzionato e i ragazzi sono stati trovati uno accanto all’altro, presso il vano porta, nell’atto estremo di mettersi in salvo. Il Governo polacco ha avviato le indagini e disposto la chiusura di 13 strutture per motivi di sicurezza. Nato in Giappone nel 2008, il gioco si è presto diffuso, tanto da rendere necessaria la costruzione di oltre 3000 Escape nel mondo. La più grande si trova in Europa e precisamente a Milano col nome (inquietante) di “Maniac Palace”.
E se scoprissimo di averla a pochi km da noi e nnon ne eravamo a conoscenza? Questa dell’escape è una esperienza piuttosto sottaciuta, mi chiedo il perché visto che chiama in causa giovani adolescenti, condannati dalla nostra società all’appellativo di “sdraiati”e che con questa esperienza ludica hanno l’opportunità di vivacizzare la mente, trovando soluzioni per la “via d’uscita. Certo però, in questo caso specifico, la ricerca della via d’uscita è costata cara…. ci dovremmo chiedere anche il prezzo che paga un gruppo di ragazzi pur di passare delle ore all’insegna della ricerca del divertimento!
Riflettiamo insieme….