Per Eric Garcetti, sindaco di Los Angeles, non è utopia ma realtà. Garcetti, promotore di un progetto pilota che ha come obiettivo quello di utilizzare un’ App per smartphone, capace di intercettare le onde sismiche, ha già diffuso, in un comunicato, l’importante novità. In effetti l’applicazione – ShakeAlertLA – è disponibile già dal 31 dicembre scorso ed è stata prodotta dall’agenzia scientifica del Governo degli Stati Uniti “United States Geological Survey (Usgs)”, in collaborazione con alcune delle più importanti Università americane. In concreto l’App utilizzerebbe il sistema Shake Alert, la rete di sensori di allerta rapida di terremoto ideata proprio da Usgs. Certamente, non una novità assoluta, se pensiamo a quella utilizzata in Giappone e in Messico dove, in occasione del terremoto del settembre 2017, i sistemi di allarme suonarono un minuto prima della scossa. Il sisma, come sappiamo è imprevedibile, ma, tra la frattura terrestre, lo spostamento che avviene nel sottosuolo subito dopo, e la propagazione delle onde, intercorrono, di solito, alcuni brevissimi minuti. Minuti che, però, possono fare la differenza. Ricordiamo che le onde emesse poco prima di un terremoto sono di diverso tipo: le cosiddette onde “P”, più veloci a propagarsi e le “S”, più superficiali, ma molto dannose. Il sistema Shake Alert avrebbe lo scopo di intercettare le onde “P”, elaborare in tempo reale le informazioni ricevute, per risalire nel giro di poco al grado di intensità delle onde “S”, con uno scarto temporale sufficiente a mettere in sicurezza cose e soprattutto persone. Si parla ovviamente di manciate di minuti, ma il vantaggio c’è. Intanto le persone potrebbero mettersi in salvo senza farsi cogliere dal panico, se in casa, cercando riparo sotto i tavoli, o evitando di prendere scale o ascensori, se in strada, scegliendo percorsi liberi da edifici. Tuttavia, seppur buona – e per non esagerare nelle aspettative – questa è solo una panacea, perché il vero obiettivo da perseguire dovrebbe essere una sicurezza basata sulla concomitanza di più elementi, fra tutti, il lavoro sinergico di professionisti ed esperti del settore e lo stanziamento di fondi governativi finalizzati alla tutela e alla prevenzione dell’ambiente e dei nostri territori.