Detti e Frasi idiomatiche – “Per un punto Martin perse la cappa”

Continua la scoperta di origini e curiosità legate a simpatici modi di dire da noi utilizzati quotidianamente. Lo studio di queste frasi idiomatiche risulta ancora più divertente quando ci si imbatte in fonti diverse e molto spesso contrastanti. È il caso di questa notissima frase proverbiale usata per affermare che una minuzia, un piccolissimo dettaglio trascurato può causare gravi perdite e danni. C’è chi afferma che il famoso “Punto” sia quello che si conta nei giochi di dadi o di carte: un tale di nome Martino, per un solo punto, perse non solo la partita ma tutti i suoi averi, cappa (mantello) compresa. Altre fonti affermano  che il “punto” in questione sia quello fatto con ago e filo nella stoffa: un cavalier Martino ordinò una cappa ad un sarto, pretendendo  però che la cucisse in fretta. Il sarto obbedì, ma proprio a causa della fretta si dimenticò di mettere il punto di chiusura del filo che teneva insieme il mantello. Così Martino, dopo una breve galoppata, per colpa delle sue impazienti pretese, perse la cappa. L’ipotesi più accreditata intende come “punto” il segno di punteggiatura che evidentemente, messo al posto sbagliato, cambia il senso della frase. In questo caso, la curiosa espressione deriva da un aneddoto che ebbe molto credito nel medioevo: frate Martino, abate di un importate monastero di Asello, ricevette dai superiori l’incarico di scrivere sul portone d’ingresso la frase ospitale “Porta patens esto. Nulli claudatur honesto” ossia “Porta, resta aperta. Non chiuderti a nessuna persona onesta”. Ma per distrazione, Martino spostò il punto e così la frase risultò “Porta patens esto nulli. Claudatur honesto”, cioè: “Porta, non restare aperta a nessuno. Chiuditi alla persona onesta”. Lo scandalo prodotto dalla trasposizione del punto fu enorme in quanto quella frase ingiuriosa andava contro ogni forma di carità cristiana, perciò il papa dovete privare Martino dell’abbazia facendogli così perdere la cappa di abate, cioè il mantello simbolo della sua carica. A ricordare l’errore di Martino provvide il suo successore, che fece correggere il cartello inospitale completandolo con la frase: “Uno pro puncto caruit Martinus Asello”cioè  “Per un punto Martino perdè Asello”. Da allora l’espressione fu usata in modo ironico come ammonimento anche in ambito matematico, dove i punti possono cambiare a seconda della loro posizione la valenza di una espressione; di conseguenza bisogna stare attenti al loro posizionamento e non distrarsi come Martino. Per un processo di banalizzazione (fenomeno consueto nella trasmissione dei testi, in virtù del quale un termine di uso raro o specifico viene sostituito, erroneamente, da uno più quotidiano e vicino alle conoscenze e all’esperienza di chi parla), il termine geografico “Asellum” (Asello) è stato confuso con il suo omografo latino asellus, cioè “asinello”: ecco scoperta l’origine della corrispondente frase idiomatica francese: “Pour un point Martin perdit son âne” cioè ” Per un punto Martino perse il suo asinello”. In inglese la frase idiomatica corrispondente cambia radicalmente:”For want  of a nail the horseshoe  was lost” cioè “Per mancanza di un chiodo, fu perso lo zoccolo”.

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da Redazione

1 commento su “Detti e Frasi idiomatiche – “Per un punto Martin perse la cappa””

  1. Meravigliosa questa gita nel passato attraverso la linguistica storica e magistrale la puntualità ( a proposito di punti!) con cui sono descritte le espressioni…. Un grande arricchimento sicuramente!

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