«Il Natale offre l’occasione di riflettere sulla nascita. E a nascere sono i bambini, patrimonio futuro della nostra specie, troppo spesso trascurati, dimenticati, abbandonati, violentati. All’arte è affidato il compito di spingere la riflessione oltre la soglia del confortevole, di sollevare domande che costringano al rovello, perché il mondo è campo di battaglia e nella conta delle perdite troppo spesso è annoverata l’infanzia. L’aria marcia, l’acqua putrida, la terra cattiva è quanto lasciamo in eredità ai cuccioli d’uomo; e li lasciamo soli in un silenzio assordante a difendersi dalla nostra ferocia. E, allora, speriamo che imparino a difendersi davvero, a sollevarsi dall’abisso, a farsi nuovamente gioia e splendore». Michele Di Pinto
Presso la chiesa della Madonna del Principio di Adelfia, fino al 30 dicembre e poi l’1, il 6 e il 13 gennaio 2019, sarà ancora possibile ammirare l’installazione dello scultore barese Michele Di Pinto. Nell’articolo è riportata una riflessione con cui l’artista ha voluto accompagnare la sua opera. Il Natale, la Nascita per eccellenza – e i natali di tutti i bambini del mondo – dovrebbe essere l’unico vero inno alla vita. Ma la nostra società sembra non riconoscerlo. E spesso ci racconta di infanzie violate, mortificate e depredate del bene e del bello di cui, invece, avrebbero pieno diritto. Troppo spesso ci racconta di abomini insopportabili. Nell’opera di Di Pinto, a un certo punto, sembra quasi che le parole, scaturite come da una riflessione a voce alta, prendano forma nella scultura per animarla e per ricordarci di una speranza a prescindere, che non può e non deve essere ignorata.
Per la prima volta ad Adelfia si può ammirare una “installazione” nella piú antica chiesa del paese.L’opera é dell’amico scultore Michele De Pinto,artista rinomato a livello nazionale nell’arte figurativa scultorea.Il tema trattato é molto attuale e ben rappresentato.Il clima natalizio oggi é “offuscato ” dalle mille luci esposte ad angolo dei paesi,”nascondendo” il vero significato del Natale.Il prof. Di Pinto in, controtendenza , invece nella penombra di uno degli edifici piú rappresentativi del nostro paese é riuscito a dare il vero senso al significato della ricorrenza piú “gioiosa” dell’anno,”illuminando” il vero spirito della festa.Inoltre solo con l’arte e con la cultura in genere si può riempire il “vuoto” oramai dilagante.