Il Borgo di Trivento è un piccolo comune molisano in provincia di Campobasso di poco meno di 5000 anime. Situato nella valle del Trigno, arroccato su di un colle, vive dignitosamente il suo isolamento rispettando tradizioni rurali ancora molto radicate. Proprio queste tradizioni – in procinto del Natale – hanno aiutato il paesino ad uscire dalla sua anonimità e giungere alla ribalta, conquistando grande notorietà. Il suo albero di Natale – definito “delle nonne” – con 1300 mattonelle di lana colorate per 6 m di altezza, posto all’ingresso del paese, sta facendo il giro del mondo sui media tradizionali e sui social, con centinaia di migliaia di like e condivisioni. Una meraviglia tutta molisana: un caleidoscopio di colori che fornisce al visitatore una vista mozzafiato, un autentico spettacolo per gli occhi che merita di essere divulgato. Oltre a questo splendido albero di Natale le “uncinettine” hanno realizzato gli addobbi di strade, piazze, negozi con delle rotelle, lavorate con cotone bianco, di varie grandezze e disegni differenti. Le uncinettine sono guidate dall’artista del ricamo Lucia Santorelli e hanno conquistato la simpatia popolare perché considerate un simbolo di tenacia, fantasia, passione, amore per il proprio paese. Una vera risorsa che sta dando i suoi frutti attraendo molti curiosi e turisti presso la cittadina. Questa avventura, frutto di impegno e costanza ci lascia un messaggio molto significativo: un “semplice” albero colorato si è rivelato in grado di “pigiare” quelli che il veterano del marketing Barry Feig chiama “hot buttons” ossia i “tasti emotivi”: l’eccitazione della scoperta del bello, i valori della famiglia e della solidarietà, il desiderio di appartenenza al proprio paese, la possibilità di autorealizzazione. L’albero di Trivento può essere definito, dunque, un filo che unisce l’intera regione molisana, effettivamente isolata culturalmente, economicamente e commercialmente. Ma non solo, perché questa piccola associazione di donne sembra aver creato un efficace strumento di connessione col mondo attraverso fili di lana capaci di scaldare il cuore. Grazie al potere virale di un’immagine potente come l’Albero di Natale, questo borgo finora “inesistente” si è trasformato per molti in un “luogo rappresentativo” dell’identità culturale italiana.