“Non mi do pace. E non arretrerò di un passo” – Anna Aloysi, a 2 anni dall’incidente ferroviario Corato – Andria

widenews«Non mi dò pace! – racconta a “WideNews” Anna Aloysi, sorella di Maria, la donna che, con altre 23 persone, perse la vita nell’incidente ferroviario “Andria – Corato”, il 12 luglio 2016. Ed è  di questi giorni il rinvio a giudizio, stabilito dal GUP, dei 18 imputati  (17 persone fisiche e la società Ferrotramviaria), accusati, a vario titolo, di omicidio colposo, strage, disastro ferroviario, omissione dolosa di cautele, lesioni, violazione delle norme sulla sicurezza e falso. Ricordiamo che 2 anni fa su quel tratto a binario unico, controllato dal “sistema del blocco telefonico”, ci furono 23 morti e 51 feriti. « Purtroppo – continua Anna Aloysi – dopo mia sorella ho perso mio padre. Anche lui, come me, non ha mai accettato la fine prematura e ingiusta di Maria. Continuo a ripetere che voglio giustizia. Sono provata. E non solo dalla sofferenza per la tragica mancanza della mia famiglia, ma anche per l’aggravamento di una patologia che mi perseguita da quando ero piccola. L’ansia, la mortificazione, il dolore – aggiunge –  hanno notevolmente aggravato la mia situazione. All’ultima udienza non ero presente per via della morte di mio padre, ma le seguirò tutte, a cominciare da quella che si terrà il prossimo 28 marzo 2019. Il mio obiettivo – conclude Anna Aloysi –  è perseguire con determinazione, insieme all’Associazione da me fondata e di cui sono presidente, la verità. Sono consapevole che l’iter è lungo e complesso, ma ho piena fiducia nella Giustizia. Non ho più nessuno. La mia famiglia non c’è più. E non mollerò o arretrerò di un passo. Lo farò per la promessa fatta a Maria e a mio padre. Lotterò perché venga revocata la concessione alla Ferrotramviaria Spa. Lotterò con tutte le mie forze per dare dignità e rispetto alla morte dei nostri cari»

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Maria Aloysi vittima incidente ferroviario

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Elvira Zammarano

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