Allarme, in Italia cozze contaminate dall’alga ‘Dinophysis’

E’ scattata l’allerta RASFF (Food and Feed Safety Alerts) in Italia e nella UE per la vendita di cozze allevate in mare, contaminate da tossine dell’alga ‘Dinophysis’. Lo rende noto il ministero della Sanità con una notifica del 5 dicembre n. 2018.3530, in cui si specifica che nei molluschi sarebbe presente un elevato numero di elementi tossici responsabili della sindrome “Diarroica Shellfish Poisoning – acido okadaico (129 ug ppb)”,  più conosciuta come DSP, e di  diverse altre patologie di origine batterica e virale. I prodotti sono stati già ritirati dal mercato ma si ricorda che la causa della loro tossicità deriva soprattutto dall’errato consumo dell’alimento. Si raccomanda, infatti, di cuocere le cozze e di evitare l’insana abitudine di mangiarle crude. La proliferazione algale più nota col nome di ‘Bloom Algal’ e il relativo rilascio di tossine, è data soprattutto dall’innalzamento delle temperature e dalla particolare conformazione del mare Adriatico. La contaminazione, invece, dipende quasi sempre dal luogo di coltura dei molluschi, troppo spesso situato a ridosso di porti caratterizzati da traffico intenso delle imbarcazioni, dal conseguente rilascio delle loro ’acque zavorra’ e dalla presenza delle alghe. Pertanto, il Sistema di allerta RASFF, invita tutti ad acquistare i mitili esclusivamente dai “canali” autorizzati e solo in sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza.

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Elvira Zammarano

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