Il tinkering è una nuova metodologia laboratoriale finalizzata all’apprendimento delle cosiddette materie STEAM, acronimo per scienze, tecnologia, ingegneria, arte e matematica. Si tratta di un apprendimento informale in cui si impara facendo. “Tinkering” è un termine inglese che significa letteralmente “armeggiare” o “rattoppare”. In effetti nei laboratori di tinkering si cercano delle toppe, per riparare o creare qualcosa, si realizzano progetti in cui si utilizza il materiale a disposizione (materiale povero, ovvero poco costoso e di facile reperibilità) per copiare un’idea o riprogettarla in modo più semplice. Si tratta di un approccio molto diverso da quelli solitamente utilizzati nella scuola italiana, ma non privo di basi scientifiche in quanto si appoggia alle teorie costruzioniste di Seymour Papert, che derivano a loro volta dal costruttivismo di Jean Piaget. Secondo il costruzionismo l’apprendimento è una ricostruzione delle conoscenze piuttosto che una trasmissione. Dal punto di vista scolastico, una lezione frontale è una trasmissione delle conoscenze, mentre un laboratorio di tinkering è una ricostruzione delle conoscenze che incoraggia a sperimentare, stimola l’attitudine alla risoluzione dei problemi, alla creatività e insegna a lavorare in gruppo, a collaborare per il raggiungimento di un obiettivo. Con il tinkering bambini, adolescenti e adulti possono accostarsi a discipline come l’arte, la scienza e la tecnologia senza l’assillo di dover memorizzare concetti teorici o di dover studiare intere paginone noiose di libri. Conta solo la pratica.Nato all’interno dei laboratori dell’Exploratorium – un museo scientifico interattivo di San Francisco – è ormai proposto anche in Italia in alcuni musei o centri didattici per bambini.