Quale Facoltà dopo il diploma?

“Sbocchi lavorativi?” – di solito è quello che oggi gli studenti si chiedono al momento della scelta universitaria. La fine del secondo ciclo di studi della scuola secondaria, se da un lato rappresenta per molti il raggiungimento di una tappa importante della vita, dall’altro è l’esplicitarsi di un dilemma ingombrante con cui dover fare presto i conti. Di fatto, le future chances lavorative diventano se non l’unico, uno dei primi obiettivi dei nostri giovani. Che sono costretti a orientare le loro scelte di studio in base a ciò che il mercato del lavoro detta, lontane anni luce dai loro talenti e desideri. A incidere sul tutto, c’è la precarietà del sistema lavoro e, sicuramente, anche il continuo cambiamento delle professioni all’interno di un contesto sociale sempre in evoluzione. Da uno studio della Testata “Sole 24 ore”, è emerso che, nel 2023, ci sarà un sostanzioso ricambio  generazionale, che dovrebbe assicurare ben 2,5 milioni di posti di lavoro ai neolaureati, perlopiù, del settore economico politico. La ricerca ha poi evidenziato un secondo ambito, quello dei professionisti del mondo della scuola che, in massa, secondo le previsioni, dovrebbero aderire al loro piano pensionistico, lasciando libere molte cattedre, prevalentemente a indirizzo umanistico. Sullo stesso livello, e sempre tra le più gettonate, rimangono le “storiche” facoltà di Ingegneria e  Medicina. Oltre alla triste e scontata conclusione delle scelte che si fondano su “Quello che mi consentirà di lavorare prima ”, (forse), ci sono, al contrario, altre Facoltà nel mondo, che hanno un  indirizzo di “studio” davvero stravagante e che devono la loro esistenza a quell’1% di studenti che le ha scelte. Per eufemismo parlo di laurea: quella  in “Comicità”, istituita presso l’Università Solent di South Ampton, in “Tata professionista” presso la Kentucky University,  in “Enigmistica” presso l’Indiana University che conta solo un laureato, Will Shortz, nel 1974, quella in management del “Bowling”, presso la  Vincennes University e quella  in “Pace” presso la  Kyung Hee University della Corea.

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Elvira Zammarano

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