Il 31 ottobre 2018 è stata inaugurata in India, nello stato del Gujarat, la statua più alta del mondo che raffigura Sardar Patel, il primo vicepremier dell’India e uno dei leader del movimento che portò alla sua indipendenza dall’Impero britannico. La “Statua dell’Unità”, progettata dallo scultore Ram V. Sutar, è alta 182 metri (240 metri compreso il piedistallo) vale a dire grande quasi il doppio della Statua della Libertà. Ai piedi della statua ci sarà un museo con 40mila documenti, 2mila fotografie e un centro di ricerca dedicato alla vita e al lavoro di Patel. All’altezza di 135 metri vi è una galleria per osservare il paesaggio a 360 gradi. La cerimonia di inaugurazione – organizzata in occasione dell’anniversario della nascita di Patel, il 31 ottobre 1875 – è stata accompagnata da fuochi d’artificio, acrobazie degli aerei militari e corone di fiori lanciati da elicotteri.Purtroppo erano presenti anche migliaia di poliziotti perché si temevano proteste degli attivisti e degli abitanti della zona, che già nelle scorse settimane si erano lamentati per l’alto costo di realizzazione della statua (29,9 miliardi di rupie, cioè più di 350 milioni di euro per un’opera che ha richiesto 70.000 tonnellate di cemento, 24.500 di acciaio e 1.700 di bronzo ed il lavoro di 3000 operai per più di 4 anni) e per le terre sottratte agli abitanti per farle spazio (185 famiglie sfrattate dall’area, ricompensate con 475 ettari di terra). Questa ingente somma di denaro sarebbe certamente potuta essere impiegata per migliori fini in un paese dove più dell’80% della popolazione vive sotto la soglia di sopravvivenza. Tuttavia, nel suo discorso inaugurale, il primo ministro indiano Narendra Modi ha ffermato che la statua è il simbolo delle capacità tecniche e ingegneristiche del Paese e che servirà ad attirare nell’area milioni di turisti e visitatori.