In Spagna, il Natale ha ufficialmente inizio il giorno dell’Immacolata Concezione: le famiglie si riuniscono a pranzo e si da il via alla decorazione delle case, la preparazione di alberi e presepi. A Siviglia, l’Immacolata viene festeggiata nella Cattedrale con la cerimonia del “Baile de los Seises”. Un gruppo di dieci bambini, vestiti con abiti che risalgono al XVI secolo, interpretano un canto sacro – accompagnati dalla musica e dal ritmo delle nacchere – e tre danze: una in onore della Vergine, l’altra dedicata al prelato e la terza alle autorità cittadine. Il fine settimana della metà di Dicembre è importante soprattutto per i bambini: per i paesi e le piazze passano i Pajes de los Reyes Magos (i Paggi dei re Magi), a raccogliere le letterine con le quali i bambini hanno chiesto i loro doni. Una data importantissima per i festeggiamenti natalizi è il 22 Dicembre, il giorno del Sorteggio. La Lotería de Navidad è stata istituita da Carlo III nel 1763 e da allora ha sempre fatto parte della cultura natalizia spagnola, tanto che neanche durante la Guerra civile venne soppressa. Viene soprannominata “El Gordo” (il grosso), in riferimento al primo premio, che ogni anno è pari a circa a due milioni di euro. Il sorteggio -trasmesso dalle emittenti radiofoniche e televisive – ha inizio la mattina del 22 Dicembre e dura cinque ore, durante le quali i numeri estratti vengono cantati dal coro dei bambini del Collegio San Idelfonso di Madrid. Il giorno della vigilia, chiamata Nochebuena ( “Notte buona”), gli spagnoli usano riunirsi -solitamente a casa dei nonni -per consumare la cena più importante dell’anno con prodotti tipici locali e specialità della cucina spagnola. Durante la notte vengono cantati i villancicos: canti che esprimono stati d’animo felici, ma a volte anche nostalgici e tristi; alcuni narrano avvenimenti relativi a Betlemme o alla vita di Gesù, altri semplici episodi di vita quotidiana. Per questi canti vengono utilizzati strumenti diversi secondo la regione: la concha de vieira nella costa del nord, la zambomba nella Mancha ed in Estremadura, le nacchere in Andalusia. Dopo la cena, Babbo Natale distribuisce i regali ai bambini. In Catalogna si usa ricevere i regali il 25 dicembre: a portarli non è Babbo Natale, bensì il cosiddetto “tio” (zio). Il 25 dicembre, Navidad, si festeggia con un banchetto simile a quello della sera precedente e si ascolta il messaggio di auguri del re trasmesso in televisione.