Molti avranno sentito parlare di “West Nile Virus”. Un’ infezione che sta interessando (e preoccupando) l’intero Occidente. Dal nome vagamente esotico è uno dei virus più aggressivi che solo in Veneto ha già colpito 84 persone, causando anche diversi decessi. A provocare la malattia la puntura della zanzara femmina “Culex”, che si nutre del sangue infetto di alcuni uccelli che migrano dall’Africa. Pochi sanno però che la zanzara Culex oltre a trasmettere il virus del Nilo, è portatrice di un altro patogeno di pari aggressività: l’“Usutu”. Va precisato, come più volte detto dagli esperti, che la malattia per entrambi i virus, non può diffondersi tra esseri umani, ma solo attraverso la puntura della zanzara. Secondo gli studiosi, le infezioni da Usutu in Africa sono poche: un uomo della Repubblica Centrafricana, nel 1981, che presentava febbre e rash cutaneo, e nel 2004, un bambino del Burkina Faso, con febbre e ittero. Molti di più, invece, quelli accertati in Europa. Per l’Italia, la regione interessata è l’Emilia Romagna con due pazienti immunocompromessi. Uno dei due, dopo un viaggio in Egitto, ha sviluppato porpora trombotica trombocitopenica, febbre ed epatite – con successivo trapianto di fegato – e un rapido, progressivo danneggiamento del quadro neurologico, fino al coma. La difficoltà è stato capire se il virus sia stato acquisito in modo “naturale” , durante il viaggio, o con le trasfusioni di plasma, a cui, entrambi gli ammalati, sono stati sottoposti. Sta di fatto che tracce del genoma “Usutu” sono state isolate in diversi pazienti in tutta Europa, in alcuni italiani con sospetta meningoencefalite, in donatori di sangue asintomatici, in ammalati di febbre del Nilo e in un paziente con rash cutaneo. Il sospetto è che la percentuale delle persone che ha contratto l’Usutu (portatori sani), sia sottostimata e persino maggiore di quella del West Nile Virus. Intanto c’è da dire – questo vale per entrambi i virus – che non esiste terapia specifica, né una vaccinazione per contrastare l’infezione. Come difenderci allora? La possibilità è legata alla prevenzione e all’osservanza di poche ma efficaci regole. La più importante è che ogni possibile traccia d’ acqua, può diventare incubatrice dei fastidiosi insetti. Per cui, eliminiamo l’acqua stagnante dai vasi di fiori, non lasciamola per troppo tempo nelle ciotole degli animali. Eliminiamola persino dalle piscinette e dai giocattoli “estivi” dei bambini. Inoltre, applichiamo zanzariere alle finestre di casa e quando stiamo all’aperto, usiamo repellenti (ce ne sono diversi in commercio) e se possibile indossiamo pantaloni, camicie e abiti lunghi.