Lo hanno soprannominato “Robin Hood 3.0”. In realtà il suo nome è Gilberto Baschiera e di professione faceva il direttore di una piccola filiale della Banca di Carnia e Gemonese del Credito Cooperativo, a Forni di Sopra, in Friuli. Un distinto 50enne che, in sette anni, è riuscito a sottrarre un milione di euro dai conti correnti dei clienti più ricchi per distribuirli ai meno ricchi. Licenziato in tronco, con a carico un’accusa di appropriazione indebita e truffa, un patteggiamento di due anni con pena sospesa con condizionale e il sequestro della casa, il signor Gilberto afferma di non essere pentito e aggiunge: «Oltre a tutelare i risparmiatori pensavo che il nostro compito fosse soccorrere chi ha bisogno e comunque li avrei restituiti tutti quei soldi». Ma andiamo ai fatti. Siamo nel 2009 e Gilberto Baschiera viene colto da un raptus esistenziale e sente il bisogno, proprio come Robin, di fare giustizia: « Il sistema abbandona pensionati con la minima e giovani senza risorse» – dice. Ed è allora, che comincia a maturare in lui l’idea di una più equa ridistribuzione dei danari. «Dopo che la vicenda è venuta a galla ho telefonato a tutti quelli a cui avevo sottratto delle somme per spiegare cosa mi avesse spinto» – racconta. Anche il suo avvocato, Roberto Mete, sostiene la stessa cosa: «Lo ha fatto per aiutare correntisti in difficoltà o che non riuscivano ad accedere al credito bancario. Vivendo in un piccolo paese, dove tutti si conoscono, l’ha fatto solo per fare del bene».