“ASATT” Felice


Venerdì 29 settembre, a Mola di Bari in via Cesare Battisti, c’è stata l’inaugurazione di un laboratorio di serigrafia. Nasce spontanea la curiosità di scoprire come mai un giovane, fra l’altro laureato in sociologia, abbandoni la sua decennale esperienza di tutor in comunità per ragazzi con svantaggio, per dedicarsi ad una delle tecniche di stampa più antiche. E soprattutto come mai lo faccia in un periodo di saracinesche che continuano ad abbassarsi a favore delle grandi aree commerciali.  Siamo andati a trovare Felice Guardavaccaro qualche minuto prima del taglio del nastro per chiederglielo direttamente.
– Come nasce la tua passione per la serigrafia?
Scopro questa tecnica di stampa nel momento in cui decido di stampare “a casa mia” le t-shirts con i miei disegni. Decido di approfondirne il funzionamento e per un certo periodo di tempo propongo quest’attività laboratoriale all’interno di un centro diurno dove ho lavorato fino al 2017.

– Ritieni che la tua esperienza di sociologo nella comunità per giovani “in difficoltà” ti abbia arricchito?
Certamente la mia esperienza in comunità mi ha arricchito tantissimo, soprattutto dal punto di vista umano, e mi ha permesso per un certo periodo di tradurre le mie passioni in attività laboratoriali con i pazienti.

– Come nasce la scelta del logo ASATT sulle magliette?
Asatt nasce per gioco, dopo che uno dei pazienti inseriti nel centro dove lavoravo mi ripeteva di continuo “Asatt Felice” (esatto in vernacolo molese) . Così a casa decisi di disegnare il logo “ASATT”, e feci stampare una t shirt. Dopo è venuto tutto il resto, dalla passione per la serigrafia all’apertura del laboratorio.

– Cosa vorresti consigliare ai giovani che desiderano mettersi in proprio e seguire le proprie passioni ?
Dico semplicemente che se non proviamo a seguirle potrebbe arrivare il giorno in cui rimpiangeremo di non averlo fatto. Comunque vada, l’importante è provarci, con passione e coraggio. Il mio sogno è quello di coinvolgere ancora persone “con svantaggio” nel mio progetto ma fuori dai circuiti istituzionalizzati.

L’ esempio di Felice è senza dubbio un incoraggiamento per tutti i giovani talentuosi con un sogno nel cassetto.

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da Redazione

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