“ Minori: diritto di cronaca e tutela della privacy”- Se ne parlerà stasera al Festival dei Giornalisti del Mediterraneo a Otranto

Al via i lavori della 10ª edizione del Festival dei Giornalisti del Mediterraneo. L’evento, organizzato  dall’associazione culturale “Terra del Mediterraneo”, è coordinato dal collega Tommaso Forte, con il sostegno di diversi enti pubblici e privati, tra cui il Comune di Otranto.  Dal 10 al 16 settembre, nomi illustri del giornalismo nazionale e internazionale, si alterneranno su importanti tematiche fino alla premiazione dei migliori reportage. Questa sera sono previsti diversi interventi – S.E. Maria Emerica Cortese, Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta presso Il Salvador, Luciana Borsatti, Esperta di Iran e Medio Oriente, Liana Mistretta di Rai News 24,  Gaetano Sassanelli Avvocato penalista e Michele Lorusso, giornalista, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e Direttore del settimanale Fax. Il tema più che mai attuale – “ Minori: diritto di cronaca e tutela della privacy”, merita un’attenta riflessione e profonda analisi. «Per i giornalisti, dal punto di vista deontologico, i capisaldi della tutela dei minori sono la Carta di Treviso e il nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, entrato in vigore il 25 maggio scorso – dice Michele Lorusso – . La Carta di Treviso, varata 30 anni fa, voluta dall’Ordine dei Giornalisti, dalla Federazione della Stampa e dal Telefono Azzurro, è un’ importante carta deontologica, ancora attuale e rappresenta uno spartiacque tra il diritto di cronaca e il diritto alla riservatezza, e tutela principio della difesa dignità umana.  Difatti la Carta di Treviso è in linea con la Convenzione di New York e considera i bambini persone, i cui diritti prescindono anche dal consenso dei genitori. Nonostante la sua validità – dice ancora Lorusso –  personalmente, ritengo che la Carta di Treviso, abbia bisogno di un aggiornamento non solo per chiarire alcune norme in essa contenute, ma per adeguarla al sistema della tecnologia digitale che ogni giorno di più coinvolge i nostri ragazzi. I cosiddetti nativi digitali. Minori che navigano nel web, purtroppo, senza alcuna formazione. Questo crea sicuramente dei rischi. Rischi che sfuggono, talvolta anche agli adulti, ai genitori i quali, spesso, pubblicano sui social foto dei loro bambini (talvolta anche nudi) che diventano merce appetibile per i pedofili. La rete internet è una grande conquista, ma, probabilmente, sarebbe utile e necessaria una formazione di base prima che i nostri figli possano utilizzarla. La Carta di Treviso – aggiunge – deve tutelare la dignità del bambino anche nella rete, intervenendo nel mondo dell’informazione globale, al di là della professione giornalistica. Difatti con il web il concetto di informazione sta subendo cambiamenti importanti. I minori degli anni 90 non sono quelli di oggi e viceversa. Il mondo è cambiato. Sta diventando sempre più digitale e anche la Carta di Treviso ha bisogno di un aggiornamento. Nella rete, purtroppo, vi è una insufficienza del sistema di tutele per i minori i quali hanno bisogno di maggiori protezioni in quanto meno consapevoli.  Rischiano, infatti, la dipendenza da questi strumenti social. Le famiglie devono essere consapevoli delle insidie del web. Mi rendo conto – insiste Lorusso – che la Rete è libera e diventa difficile controllare tutto quello che vien immesso, ma qualcosa bisognerà pur fare per tutelare i nostri ragazzi. Dicevo all’inizio che il tema che stiamo trattando è di massima attualità. Difatti dal 25 maggio scorso è entrato in vigore il nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali che incide sicuramente sulla protezione dei minori dal punto di vista mediatico. Il 4 settembre scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana un decreto che disciplina gli aspetti del Regolamento che sono lasciati alla determinazione dei singoli Stati e che provvede all’adeguamento della normativa nazionale – primo tra tutti il vigente Codice della Privacy – alle nuove disposizioni europee. In caso di conflitto – conclude –  tra le norme italiane e  quelle europee prevalgono quelle europee. Tale decreto entra in vigore il prossimo 19 settembre. Essendo stato pubblicato solo una settimana fa è naturalmente oggetto di studio e di confronto. Nel regolamento varato dal governo ci novità interessanti».

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Elvira Zammarano

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