Il cioccolato belga è conosciuto per la sua rinomata qualità e per essere presente nelle più importanti cioccolaterie del mondo. Il termine “cioccolato belga” è, infatti, sinonimo di eccellenza e prestigio per tutti i cioccolatai e i pasticceri, che con vanto, lo espongono sulle scaffalature o vetrine dei loro negozi. La tanto rinomata qualità è frutto di un’attenta scelta dei semi, provenienti, prevalentemente dal Sud America e dall’Africa occidentale, e da un processo di produzione con burro di cacao al 100%. In pochi, però, sanno che il primo inventore e produttore del famoso cioccolato è di origini italiane. Precisamente di Verona. Si tratta di Pierre Marcolini, definito il “mago del cioccolato”. Nasce a Charleroi in Belgio, dove studia come chef pasticciere. Nel 1995 apre la sua prima boutique a Bruxelles e nello stesso anno vince la “Coupe du Monde de Pâtisserie” a Lione. Nel 1991 viene nominato “premier pâtissier glacier de Belgique” e nel ‘98 apre la sua seconda boutique. Nel 2000 è nominato “Champion dʼEurope de Pâtisserie” a Roma. La sua fabbrica ha sede a Sablon, uno dei luoghi più prestigiosi di Bruxelles. Marcolini, la cui passione è nata quand’era ancora bambino – all’età di 9 anni rinunciava ai giochi o li scambiava per avere dolci – , è convinto che la chiave del suo successo dipenda da una serie di concomitanze e scelte personali. Essenzialmente dalle materie prime, poi, da un’attenta selezione dei fornitori – le cui piantagioni si trovano in Brasile, Ecuador e Messico – e, infine, dal controllo della produzione con la tecnica “bean to bar“ – ovvero, dal fagiolo alla tavoletta. Ogni anno percorre 150mila km – dal Perù al Vietnam – per visitare direttamente i luoghi di maggiore coltivazione di cacao. Perfezionista e profondamente innamorato del suo lavoro, Marcolini è costantemente alla ricerca di prodotti rari per trasformarli ed elaborarli nelle sue creazioni uniche al mondo. Recentemente ha creato una gamma di cioccolatini per la Nespresso e nel 2007, la Nestlé ha acquistato il 6% del capitale della sua società. Dal luglio 2013, fa parte della giuria del programma TV – “Qui sera le prochain grand pâtissier?” – la versione francese del nostro “Il più grande pasticcere”. Inoltre, grazie alla sua creatività, sono nate interessanti sinergie anche con il mondo della moda, in particolare con la stilista Olympia Le-Tan e la griffe Kitsuné. Il suo – come ha più volte ribadito – è un DNA di pasticcere, tanto da fargli affermare che con il cioccolato si può, addirittura, stabilire “un’intensa storia d’amore”. Grazie agli effluvi di cacao e la varietà degli aromi sprigionati, che creano la persistenza del gusto, tutti i sensi sono straordinariamente coinvolti. Un buon cioccolato, dunque, illumina lo sguardo e crea sicuramente emozioni.