Anche quest’anno, il tour in pullman di “Masserie sotto le stelle… Insieme con la pizzica” ha concluso il suo itinerario. Un viaggio affascinante alla scoperta di antiche architetture rurali, dalla bellezza elegante e composta. Giunto alla sua settima edizione, il tour è partito il 10 agosto scorso, registrando una partecipazione di cittadini via via sempre più importante. A organizzarlo la Cia Agricoltori Italiani di Castellaneta. Tutto si è svolto come da programma. La prima tappa è stata la visita alla cantina “Archetipo”, della famiglia Di Benedetto. La struttura insiste su un territorio, totalmente coltivato a vigneti, compreso tra Taranto e Bari. I vini della famiglia Di Benedetto, grazie ad antiche tecniche di lavorazione, al rispetto incondizionato dei tempi della natura e delle piante, rappresentano un’eccellenza della produzione vinicola del nostro sud. Spostandosi più a occidente, ai piedi del comune di Palagianello, il tour ha raggiunto la masseria “Parco di Stalla”, la seconda meta del viaggio. Un mix di storia, archeologia e tecniche di agricoltura millenaria. Le sue origini risalgono al III sec a.C. Lo attestano diversi importanti ritrovamenti: una necropoli di un abitato apulo, oggi nucleo fondante dell’attuale Masseria, e la “Tabernae”, luogo di sosta e ristoro per i viandanti che, dell’Antica Roma, si spostavano verso Brindisi. Del XVIII sec., circa, sono invece la chiesetta, il forno per panificare, la cantina ipogea, l’aia e le diverse stalle “a jazzi”- uniche in tutta la Puglia. “Parco di Stalla”, come citano i documenti dell’epoca, divenne un punto di riferimento per l’agricoltura locale e la civiltà contadina, a cui oggi è stato dedicato il noto museo. Nel XIX sec., la tenuta è stata al centro di importanti avvenimenti legati all’Unità d’Italia. Il Dr. Giuseppe Tateo, un affittuario della masseria, spesso organizzava incontri e riunioni de “La Volpe”. La più nota sezione di cospiratori che aveva “potestà giuridica” su Castellaneta e Laterza. Il cammino è poi proseguito fino all’ultima meta: masseria Sacramento, nel cuore del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”. Un agriturismo di recente ristrutturazione, che deve il suo nome a una antichissima cisterna a campana romana del XVIII sec., detta appunto “Pozzo di Sacramenti”. Qui i partecipanti hanno concluso il loro viaggio accolti dalle note delle danze tradizionali della nostra regione, guardando le stelle cadenti grazie a un telescopio sistemato all’uopo e gustando prodotti e piatti tipici preparati dalla famiglia Perniola. Quest’anno la Cia Agricoltori ha ospitato il suo presidente nazionale Dino Scanavino, il quale, incoraggiando l’iniziativa, si è dichiarato favorevole al recupero delle coltivazioni tradizionali, considerate una delle certezze per la ripresa economica. Parole di incitamento sono state pronunciate anche dal vicepresidente regionale, Giannicola D’Amico. Che, nell’evocare il dramma xylella, ha pure sostenuto l’opportunità di un ridimensionamento della vocazione industriale selvaggia, a favore di un’agricoltura che conservi e preservi sempre le nostre tradizioni.arc
