Il silenzio della povertà

Mi piacerebbe parlarvi di emozioni legate al mondo dell’Adozione ….non di leggi, regole o consigli…ma di “pezzi di vita”, rubati ai racconti dei tanti ragazzi che vivono questa esperienza, alunni e non. C’è sempre da imparare parlando con loro o comunque da riflettere. In questi giorni ho incontrato una ragazza colombiana……… ormai maggiorenne che è da otto anni in Italia. Abbiamo cominciato a discutere di episodi che riguardano la nota attualità, in particolare di storie di migranti e delle loro povere oltre che disperate condizioni di vita: dall’alto della sua esperienza mi ha chiarito un concetto che vorrei condividere con voi sperando di riassumere ed esprimere fedelmente le sue idee.“… in effetti parlare di povertà è un’impresa difficile, ho avuto tanta difficoltà a spiegare cosa sia veramente la povertà alle persone che mi hanno accolto all’arrivo in Italia, in quanto mi rendo conto che un ragazzo della mia età non si è mai trovato a desiderare qualcosa di necessario….ha sicuramente desiderato un telefonino, un iPad o uno scooter, ma non ha mai desiderato il cibo sulla tavola, una scuola dove poter imparare a leggere e una famiglia da abbracciare, perché sono cose che ha date per scontate…..Per me la povertà non ha parole, è “muta”, non la puoi raccontare e se la vivi, intendo la povertà vera, lo fai in silenzio. Però io custodisco dentro di me una certezza: ci sono tanti coetanei che ho lasciato nella mia terra, compreso i miei fratelli, che ancora oggi, se dovessi incontrarli condividerebbero l’ultimo pezzo di pane, con il sorriso sulle labbra. Questa è per me la povertà, la povertà significa avere un cuore ricco…”

 

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da Redazione

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